Damioli

Farmacie

Melanoma: cos’è e come prevenirlo

Il melanoma è un tumore molto aggressivo che deriva dalla trasformazione maligna dei melanociti, le cellule che determinano il colore della pelle.

La frequenza di questo tumore è in netto aumento in tutto il mondo: negli ultimi 30 anni il numero di diagnosi di melanoma è praticamente raddoppiato e si registrano circa 100.000 nuovi casi ogni anno. Se ci focalizziamo sui dati ISTAT riferiti all’Italia, nel 2020 si è stimata un’incidenza di quasi 15.000 nuovi casi, con un incremento del 20% rispetto al 2019: il melanoma è ormai il terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni e nel 20% dei casi viene riscontrato in pazienti di età compresa tra 15 e 39 anni.

Dati preoccupanti, ma che riflettono una maggiore attenzione alla patologia e la disponibilità di migliori strumenti diagnostici. Inoltre, il riscontro di lesioni in fase iniziale e il miglioramento delle terapie disponibili hanno incrementato il tasso di sopravvivenza per tale patologia.

Conoscere il melanoma può fare la differenza: per prevenirlo, per arrivare a una diagnosi precoce e per gestire al meglio la malattia.

Cos’è il melanoma

Il melanoma è un tumore maligno che insorge a causa della proliferazione incontrollata dei “melanociti”, le cellule che producono la “melanina”, il pigmento che dà colore a pelle, occhi, capelli e protegge la cute dai raggi ultravioletti (UV) della luce solare. Mutazioni nei melanociti sono alla base di questa crescita incontrollata.

Quali sono i fattori di rischio

Sicuramente la genetica gioca un ruolo determinante, laddove è presente una storia di melanomi nei familiari o nel soggetto stesso: chi ha già avuto un melanoma è più a rischio di avere un secondo melanoma.

Vi sono poi i cosiddetti fattori fenotipici: tra questi ricordiamo la presenza di uno o più nevi congeniti di grandi dimensioni (maggiori di 10 cm), un elevato numero di nevi e il fenotipo chiaro (capelli biondo-rossi, occhi chiari, carnagione particolarmente bianca ed estremamente sensibile al sole, presenza di lentiggini).

Ultimi, non per importanza, i fattori ambientali. Il ruolo principale è giocato dalle radiazioni solari (UV): frequenti scottature durante l’infanzia e l’adolescenza, come l’esposizione a radiazioni ultraviolette artificiali di lampade abbronzanti o lettini solari, sono riconosciute avere un ruolo determinante nello sviluppo del tumore.

L’adozione di misure in grado di proteggere la pelle da un’eccessiva esposizione al sole e da altre fonti di UV è una strategia molto efficace per ridurre il rischio di melanoma!

Diagnosi precoce di melanoma

Se scoperto precocemente ed eliminato con una corretta asportazione chirurgica durante la fase di sviluppo iniziale, il melanoma è un tumore del tutto guaribile, perché il rischio che abbia invaso altri organi bersaglio (metastasi) è pressoché nullo.

Per una corretta diagnosi precoce è necessario innanzitutto distinguere il melanoma dai nevi comuni (il termine corretto è “nevo” non “neo”). La presenza di nevi sulla pelle è normale: di solito si tratta di innocue macchie di forma rotondeggiante e regolare, di colore marrone chiaro o scuro uniforme, piane o in rilievo, di pochi millimetri di diametro e con crescita lenta e graduale. Questi nevi possono esser già presenti alla nascita o, come nelle maggior parte dei casi (>97%), svilupparsi nei primi 30-40 anni di vita.

Esistono 2 semplici regole che ci aiutano nell’identificazione dei nevi “sospetti”:

· SEGNO DEL BRUTTO ANATROCCOLO

In un determinato individuo i nevi hanno generalmente le medesime caratteristiche. Quando un nevo presenta caratteristiche diverse dagli altri, proprio come il brutto anatroccolo del gruppo, il rischio che non si tratti di un nevo bensì di un melanoma è alto.

· REGOLA DELL’ABCDE

La regola dell’ABCDE (Asimmetria, Bordi irregolari, Colore disomogeneo, Dimensioni > 6 mm, Evoluzione rapida) rappresenta uno strumento di riconoscimento semplice per l’individuazione di un cosiddetto “nevo sospetto”.

Il controllo dei nevi

E’ tuttavia il dermatologo che deve intervenire nel confermare, o smentire, il sospetto diagnostico del paziente. Questo si realizza mediante l’esame clinico, un esame indolore e apparentemente banale che si avvale di uno strumento denominato dermatoscopio: una sorta di lente d’ingrandimento che permette di apprezzare alcuni dettagli di come il pigmento di cui è costituito il nevo si distribuisce sulla cute. Sono questi “dettagli” che guidano il dermatologo nel definire la lesione benigna o, potenzialmente, maligna.

La diagnosi finale, tuttavia, può essere fatta solo dopo l’asportazione del nevo sospetto e l’esecuzione dell’esame istologico, pertanto è sempre consigliabile fare asportare le lesioni che il dermatologo considera dubbie.

Ogni quanto e da che età effettuare il controllo dei nevi?

Noi dermatologi suggeriamo che chiunque a partire dai 18 anni di età (ma anche prima nei soggetti cosiddetti “a rischio”) venga sottoposto ad una visita di controllo dei nevi. Sarà poi lo specialista a consigliare ogni quanto tempo sottoporsi a nuovo controllo.

Oggi si può fare molto per prevenire il melanoma: adottare comportamenti e stili di vita adeguati, effettuare l’auto-esame della pelle e sottoporsi a controlli dermatologici periodici può salvarti la vita!

Dermatologa Dott.ssa Elisa Robustelli-Test

Categoria
Tag
Condividi articolo
Iscriviti alla newsletter

Ti è piaciuto questo articolo? Vuoi ricevere una notifica in email quando ne pubblichiamo uno nuovo? Lasciaci il tuo indirizzo email!