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Il rossetto: una storia lunga 5.000 anni

Ecco la storia in breve del famosissimo pigmento.

La storia del pigmento rosso più famoso del mondo

Il rossetto è da sempre il prodotto di bellezza più amato dalle donne. Ha una storia antica nel corso della quale non è stato semplicemente un superficiale decoro ma è diventato, per il genere femminile, un vero e proprio simbolo di emancipazione e di lotta per i propri diritti.

La storia del rossetto: in che anno le donne hanno iniziato a truccarsi?

Il rossetto non è certo un’invenzione dei tempi moderni, ma ha una storia molto antica. Già nella tomba della regina sumera Shubad venne ritrovata una scatolina dorata che conteneva una pasta creata con un misto di polvere rossa, olio di sesamo ed essenza di rosa.

Nell’antico Egitto, invece, era utilizzato da re e regine per affermare il proprio status sociale. Quello usato da Cleopatra, ad esempio era fatto con pigmenti ricavati da scarabei camini, squame di pesce e cera d’api.

Gli antichi Romani lo chiamavano purpurissum, e lo creavano da una miscela con solfuro di mercurio che stendevano sulle labbra delle statue degli dei durante le cerimonie religiose.

Nell’antica Grecia il rossetto rosso era usato solo dalle prostitute, obbligate ad indossarlo in pubblico per identificare la loro professione.

Nel Medioevo, le labbra rosse erano invece viste come un segno di commistione con il diavolo: il trucco durante questo periodo storico era associato ad una femminilità misteriosa e spaventosa.

Il rossetto, sino alla sua riabilitazione sociale nel ventesimo secolo, visse di alti e bassi.

Nel 1912 fu Elizabeth Arden, fondatrice di uno dei marchi cosmetici più importanti al mondo, che diede un significato più profondo al rossetto, trasformandolo in un antidoto alle ingiustizie sociali: scese per le strade di New York distribuendo rossetti alle femministe che marciavano per i propri diritti.

Elizabeth Cady Stanton e Charlotte Perkins, leader del movimento femminista negli Stati Unti, accettarono l’incoraggiamento e iniziarono a sfoggiare labbra vermiglio in favore dell’emancipazione femminile.

Il rossetto rosso era una delle cose più odiate da Adolf Hitler, così le donne dei Paesi alleati iniziarono a indossarlo patriotticamente come statement antifascista. Addirittura, quando in Gran Bretagna le tasse resero il costo del rossetto inavvicinabile, le donne iniziarono a tingersi le labbra con il succo di barbabietola.

Nel dicembre 2019, in Cile diecimila donne sono scese in strada indossando bende nere, sciarpe rosse e labbra rosse per denunciare la violenza sessuale nel Paese.

Arrivando ai giorni nostri, l’avvento del Covid-19 e l’utilizzo obbligato delle mascherine ha fatto crollare le vendite di rossetti in tutto il mondo.

Nonostante ciò, tutto lo spirito del primo rossetto indossato dalle femministe più di un secolo fa continua a vivere ancora oggi attraverso nuovi strumenti di espressione per rivendicare i propri diritti e combattere le discriminazioni.

“Se sei triste, metti un po’ di rossetto e vai all’attacco!”
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