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Alimentazione funzionale e dieta

“Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo” – Ippocrate

“Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo” – Ippocrate

Cosa si intende per dieta funzionale?

Mangiare bene è il primo passo per prendersi cura di noi stessi. Nutrirsi correttamente non significa stare “a dieta” ma imparare ad usare il cibo in modo sereno e consapevole per ritrovare benessere, salute e armonia.

L’alimentazione funzionale prevede un approccio individuale e personalizzato, basato sulle evidenze scientifiche, con il fine di identificare cause e squilibri per andare migliorare la salute del paziente e promuovere il benessere fisico e mentale.

Per accostarsi ad un percorso di perdita di peso è necessario seguire un corretto stile di vita, una alimentazione sana, variata e personalizzata e praticare attività fisica.

Come gestire la glicemia per dimagrire?

È molto importante la valutazione della glicemia nei pazienti che vogliono intraprendere una dieta quindi, preliminarmente.

E’ consigliabile fare una valutazione della glicemia a digiuno (valori ottimali 60 e 99 mg/dL), della glicemia postprandiale (valori ottimali 100 e 130 mg/dL) e dell’HOMA-IR, (un indice utilizzato per valutare l’insulino-resistenza, condizione in cui l’insulina non riesce ad esercitare la sua azione per una carenza numerica o funzionale di recettori).

Cromo nella dieta: quali sono i benefici del cromo?

Il cromo è un componente essenziale degli acidi nucleici ed è un costituente del fattore di tolleranza al glucosio. Esso ha azione ipoglicemizzante, riduce il grasso corporeo, controlla la glicemia, è ottimo in caso di pazienti con rischio di prediabete e diabete di tipo 2, sindrome metabolica, dislipidemia, sindrome dell’ovaio policistico. 

I cibi con maggiore abbondanza di cromo sono: il pesce, i crostacei, la carne, le uova e i cereali. È inoltre presente in datteri, funghi, pomodori, broccoli, noci e nocciole, lievito di birra, cereali biologici integrali e germogli che derivano dai cereali, asparagi, barbabietola, cipolla, mais, birra, fegato di manzo, prugne, patate, formaggi, timo e pepe nero.

Una piante che abbassa la glicemia?

La Gymnema Sylvestre è una pianta rampicante di grandi dimensioni ed è da tempo impiegata nella medicina cinese e ayurvedica per le sue proprietà ipoglicemizzanti; da poco è conosciuta e impiegata anche in occidente, dopo che studi medici hanno evidenziato che interferisce nell’assorbimento del glucosio a livello intestinale. 

Questa pianta contiene molti fitonutrienti, in particolare gli Acidi Gymnemici che hanno azione ipoglicemizzante, modulano la glicemia, soprattutto postprandiale (da qui il suo epiteto di “destroyer of sugar”) e stimolano la produzione di insulina. 

Viene quindi inibito l’assorbimento degli zuccheri e ridotto il “carb craving” ossia il desiderio di carboidrati.

Per un buon percorso nutrizionale è importante la detossificazione

A differenza dell’epoca antica, in cui gli alimenti consumati principalmente erano frutta, verdura, frutta secca, semi e carne di animali selvatici (non di allevamento nutriti con cereali raffinati), l’alimentazione di oggi è completamente diversa, in particolare adesso troviamo cereali raffinati (fonti di carboidrati complessi) e acidi grassi saturi idrogenati e insaturi raffinati che hanno azione infiammatoria sull’organismo. 

Omega-3 e dieta

Per contrastare gli effetti negativi degli acidi grassi, gli omega-3 aumentano la beta-ossidazione, inibiscono la sintesi epatica di colesterolo e ne favoriscono l’eliminazione attraverso le vie biliari. 

Essi riducono il rischio di patologie ed eventi cardiovascolari e aumentano la massa muscolare. Inoltre stimolano la produzione di eicosanoidi protettivi che regolano la pressione arteriosa, migliorano la sensibilità insulinica, riducono la viscosità del sangue, hanno effetti sulla modulazione ormonale e azione antinfiammatoria.

È importante migliorare la produzione di energia cellulare e contribuire a mantenere una composizione corporea ottimale.

In questo contesto entrano in gioco gli ormoni tiroidei che aumentano la lipolisi, aumentano il numero e il volume dei mitocondri (la centrale energetica della cellula) e regolano il metabolismo.

Fondamentali per la funzionalità tiroidea sono lo Zinco, il Selenio e lo Iodio.

A cosa serve lo zinco nella dieta?

Lo Zinco è fondamentale per la formazione del TSH (l’ormone tireostimolante che stimola la tiroide a produrre gli ormoni tiroidei), importante per la conversione del T4 in T3 (ormone tiroideo più attivo), favorisce la sensibilità recettoriale periferica, contrasta la formazione dei noduli e contribuisce all’abbassamento del titolo anticorpale. 

Tra gli alimenti ricchi di Zinco troviamo: ostriche, granchio, frutti di mare, pollo, funghi, fagioli, pistacchi, mandorle, noci, arachidi, ceci, quinoa, miglio, lenticchie, anacardi, pinoli e cioccolato fondente.

Selenio e dieta

Il Selenio è anch’esso importante per l’attivazione dell’enzima di conversione del T4 in T3, ha effetto antiossidante e protettivo a livello cellulare (il glutatione richiede la presenza del selenio).

Quali sono i cibi ricchi di selenio? Questo elemento è contenuto nel pesce azzurro, nei semi di girasole, nei fiocchi di latte, nel pollo e nei fagioli cannellini. Bastano tre noci brasiliane al giorno per soddisfare il fabbisogno giornaliero di selenio.

Iodio e dieta

Lo Iodio invece contribuisce alla sintesi degli ormoni tiroidei, contrasta ipotiroidismo e ipertiroidismo, migliora la produzione di ATP (la molecola energetica delle cellule) e riduce le reazioni autoimmuni. 

Quali sono i cibi più ricchi di iodio? È contenuto in crostacei, pesce azzurro, molluschi, sale marino, latte vaccino, uova, frumento e cereali vari, carne, frutta, legumi.

Tè verde e dieta

Il tè verde ha proprietà dimagranti e antiossidanti. Come assumere il tè verde per dimagrire? La sua assunzione è preferibile sotto forma di integratore in quanto, quando consumato come alimento, per avere effetto attivo, deve essere assunto con almeno 4-5 tazze al giorno. 

Perché il tè verde fa dimagrire? Esso contiene caffeina, che stimola il sistema nervoso centrale e il metabolismo basale, aumentando le attività intellettuali e la vigilanza e teina che favorisce il rilassamento cerebrale, riduce ansia e stress (senza dare sonnolenza o stordimento). 

Le Epigallocatechine-gallato (EGCG), i principali attivi del tè verde, inibiscono l’enzima che degrada le catecolamine, aumentando la mobilitazione dei grassi. Il tè verde è un modulatore dell’aromatasi, l’enzima che converte il testosterone in estrogeni. 

Questi ultimi aumentano la massa grassa, aumentano il numero e l’attività dei recettori alfa-adrenergici su glutei e cosce e causano rilassamento delle fibre elastiche e muscolari della parete dei vasi venosi linfatici (perdita di tono e aumento della permeabilità capillare). 

Perché il tè verde fa dimagrire?

La supplementazione con estratto di tè verde riduce il peso corporeo aumentando il dispendio energetico e l’ossidazione lipidica.

Ha effetto termogenico (aumenta la produzione di calore facendo consumare più calorie) e aumenta il rilascio delle colecistochinina chinasi che riducono l’appetito, potenziano l’azione adrenalinica, inibiscono la lipasi gastrica pancreatica e inibiscono l’alfa-amilasi.

Semi di Griffonia e dieta

I semi della Griffonia simplicifolia nota anche col nome fagiolo africano sono ricchi di 5-idrossitriptofano, il precursore della melatonina e dell’ormone della felicità, la serotonina. 

Gli estratti di questa pianta migliorano la qualità del sonno, regolano il ritmo sonno-veglia e migliorano la produzione dell’ormone della crescita. Regolano il senso di sazietà a livello ipotalamico, inducendo un effetto inibitorio sul centro della fame, soprattutto quella nervosa, contribuiscono al controllo del peso corporeo e ne promuovono la riduzione.

È importante tenere conto dell’interazione tra fattori ambientali ed espressione genica: la scoperta dell’epigenetica ha consegnato la chiave della salute nelle nostre mani dato che interazioni positive tra ambiente e geni portano ad esprimere condizioni di salute invece che malattia.

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