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Farmaci mancanti: la risposta del farmacista

La problematica dei farmaci mancanti spiegata da noi.

Perché mancano i farmaci in farmacia?

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un incremento dei farmaci mancanti. Cassa di risonanza di questo problema è stato l’appello, fatto qualche settimana fa, durante un’intervista, del cantante e influencer Fedez in difficoltà a reperire un farmaco, il Creon, necessario per la patologia di cui soffre. 

La carenza e la mancanza dei farmaci è un evento sempre esistito ma negli ultimi mesi questo fenomeno si è percepito maggiormente perché ha coinvolto diverse tipologie di farmaci e messo in crisi molti più pazienti.

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ossia l’ente pubblico competente per l’attività regolatoria dei farmaci su suolo italiano, è a conoscenza della situazione e la tiene ben monitorata grazie anche al supporto delle farmacie territoriali che inviano periodicamente un report di tutti i farmaci “mancanti”.

Perché un farmaco è mancante?

La prima cosa che è bene comprendere è il perché un farmaco può risultare “mancante”. 

La mancanza può essere intesa come carenza ossia difficoltà o impossibilità a reperire il farmaco. Tale carenza può essere temporanea o permanente e può dipendere da diversi fattori come la difficoltà a reperire il principio attivo sul mercato oppure problematiche legate alla produzione stessa. 

Nel 2018 qualcuno ricorderà il ritiro precauzionale dal commercio e la conseguente mancanza per mesi, di tutti i farmaci a base di valsartan a causa di un difetto qualitativo del principio attivo utilizzato per la produzione. Altre motivazioni possono riguardare “la domanda e l’offerta” di un farmaco.

Quali sono i farmaci che mancano?

Un incremento imprevisto e improvviso delle richieste di un determinato medicinale possono mettere in crisi l’intera filiera. Questo è quello che è accaduto all’amoxicillina o all’ibuprofene (un antibiotico e un antinfiammatorio) in ambito pediatrico. 

Un’incidenza elevata di malattie da raffreddamento e infezioni batteriche hanno fatto aumentare la richiesta a tal punto da mettere in crisi la produzione. 

Un utilizzo off-label, ossia al di là delle ufficiali indicazioni, è la causa della carenza del medicinale Ozempic (semaglutide) un farmaco antidiabetico che è stato utilizzato da pazienti obesi per dimagrire sfruttando un effetto secondario del farmaco stesso. Infine, altri problemi possono essere dovuti a provvedimenti di carattere regolatorio o a emergenze sanitarie nei paesi di produzione: un’alluvione, un terremoto, una guerra possono impedire il normale svolgimento delle attività produttive. 

La carenza preoccupa molto il paziente che si vede costretto a interrompere parzialmente o totalmente la propria terapia oppure a passare ad una terapia alternativa se presente. 

Farmaco indisponibile

Diversa dalla carenza è invece l’indisponibilità di un farmaco. Si parla di indisponibilità quando la difficoltà di reperimento dipende dalla distribuzione del farmaco. 

In questo caso il farmaco viene prodotto ma, per disfunzioni della filiera distributiva, non raggiunge i magazzini di distribuzione. L’indisponibilità non si manifesta in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale ma può coinvolgere solo alcune regioni.

Cosa fa il farmacista di fronte ad una problematica di carenza del farmaco?

Di fronte alla notizia che il vostro farmaco è mancante il farmacista può intraprendere una serie di azioni a supporto del paziente. La prima cosa che il farmacista farà è verificare il motivo per cui il farmaco è mancante e quindi stabilire se si tratta di un’indisponibilità permanente o momentanea oppure di una carenza sul mercato. 

In caso di una carenza momentanea o permanente che può precludere la continuità alla terapia del paziente il farmacista può valutare la situazione e procedere proponendo al paziente un’alternativa. L’alternativa può essere consigliata dal farmacista quando il farmaco mancante presenta dei medicinali equivalenti oppure, qualora non esistesse un farmaco equivalente, il farmacista può rimandare il paziente dallo specialista o dal proprio medico di medicina generale per la valutazione di una terapia alternativa. 

In alcuni casi il farmacista può anche procedere con un ordine di “emergenza” all’azienda titolare dell’AIC (autorizzazione all’immissione in commercio). Per molti farmaci, infatti, i titolari dell’AIC mettono a disposizione piccole quantità di medicinali destinati alle emergenze e forniscono ai farmacisti dei contatti per effettuare degli ordini diretti del farmaco. 

In casi estremi l’AIFA può autorizzare l’importazione dall’estero di alcuni farmaci. Tale procedura è di competenza del medico e delle strutture sanitarie.

3200 farmaci mancanti in Italia: quanto dobbiamo preoccuparci?

A inizio anno una notizia ha creato non poche preoccupazioni: scaricando il dataset dei farmaci mancanti sul sito di AIFA si possono contare più di 3000 farmaci mancanti. Le categorie coinvolte sono molte e tra i medicinali citati si trovano anche antitumorali. Ma, quindi, siamo di fronte ad un’emergenza del farmaco?

Assolutamente no! Come ha anche ribadito il Ministro della salute, Orazio Schillaci, il messaggio è stato distorto da un’inappropriata comunicazione. Non una fake news ma una distorsione mediatica di ciò che il dato rappresenta. L’interpretazione di questo dato spiega il perché non dobbiamo pensare ad una situazione fuori controllo. 

Dei 3200 farmaci in lista più della metà è mancante per via della loro cessata produzione. Per la maggior parte dei restanti esiste una valida alternativa terapeutica: un farmaco equivalente oppure la possibilità, da parte del farmacista, di produrre lui stesso il farmaco attraverso una preparazione galenica .

Attualmente il problema dei farmaci mancanti esiste e si è intensificato nell’ultimo periodo ma, fortunatamente, non ha dimensioni tali da identificare una situazione fuori controllo. 

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