Damioli

Farmacie

Pillole di Botanica: l’artiglio del diavolo

Scopriamo di più sull'artiglio del diavolo con la dott.ssa Martina Bottoni.

Harpagophytum procumbens (Burch.) DC ex Meisn.

Etimologia

Il nome generico Harpagophytum deriva dal greco e significa “uncino”, in riferimento alla particolare forma uncinata del frutto della pianta. Il nome specifico procumbens (“che si prostra”) deriva invece dal latino, a sottolineare la natura strisciante del fusto1.

Artiglio del diavolo: descrizione botanica

H. procumbens, anche nota come “artiglio del diavolo”, appartiene alla famiglia delle Pedaliaceae ed è originaria del Sud Africa, in particolare Namibia, Angola, Mozambico. Si tratta di una pianta rampicante, perenne, tuberosa. Predilige ambienti desertici e sabbiosi.

Il caule si origina da un tubero primario, da cui si dipartono radici con tuberi secondari. Le foglie sono opposte, lobate, di colore grigio-verde. I fiori, solitari, di forma tubulare, sono di colore viola-rosa, dalla tipica base giallastra. La fioritura avviene tra novembre e aprile (estate australe). I frutti sono capsule legnose, spinose, ovali, con caratteristiche protuberanze a forma di uncino 1,2 ,3.

Usi tradizionali popolari dell’artiglio del diavolo

In caso di problemi cutanei, la medicina tradizionale sudafricana consiglia l’uso di fette di tuberi secondari di arpagofito, da applicare direttamente su ferite, scottature e distorsioni.

Con le fette di radici secondarie della pianta viene anche preparato un tè dalle proprietà antinfiammatorie e analgesiche, sfruttate in caso di dolori articolari, dolori del parto, febbre e problemi circolatori 1.

Droga e contenuto in principi attivi dell’artiglio del diavolo

La droga è costituita dai tuberi secondari da cui si estraggono glicosidi iridoidi, flavonoidi, acidi organici, triterpeni e fitosteroli. Arpagoside e procumbide sono i principali composti attivi 2.

Proprietà dell’artiglio del diavolo

All’arpagofito vengono attribuite diverse proprietà, tra cui quelle antinfiammatoria, antireumatica, analgesica, spasmolitica. Studi clinici dimostrano come l’arpagofito sia in grado di alleviare il dolore, riducendo l’infiammazione muscolare e migliorando la mobilità delle articolazioni in caso di patologie artritiche, dolori muscolari, tendiniti 1,2 .

Glossario di Alessandro

Caule: fusto delle piante non lignificate.
Tubero: organo vegetale ingrossato per accumulo di materiale di riserva (es. amido), che deriva dalla
trasformazione di un fusto sotterraneo.
Capsula: frutto semplice, secco, che a maturità si apre per disperdere i semi.

Segui tutti i nostri articoli della rubrica “Pillole di Botanica” per avere il tuo glossario di botanica completo.

Avvertenza:

Gli usi e le applicazioni sono riportati a mero scopo divulgativo. Le informazioni riportate nella sezione “Usi tradizionali popolari” sono da intendersi come unicamente riferiti alla tradizione popolare. Si declina ogni responsabilità sull’uso scorretto della specie vegetale e di suoi derivati.


Bibliografia

  1. Gxaba N., Manganyi MC. (2022). The Fight against Infection and Pain: Devil’s Claw (Harpagophytum
    procumbens) a Rich Source of Anti-Inflammatory Activity: 2011–2022. Molecules, 27, 3637. ↩︎
  2. Capasso F. (2011). Farmacognosia. Botanica, chimica e farmacologia delle piante medicinali. Springer, II Ed., pp. 170-171. ↩︎
  3. South African National Biodiversity Institute: https://pza.sanbi.org/harpagophytum-procumbens ↩︎
Categoria
Tag
Condividi articolo
Iscriviti alla newsletter

Ti è piaciuto questo articolo? Vuoi ricevere una notifica in email quando ne pubblichiamo uno nuovo? Lasciaci il tuo indirizzo email!